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Bidrage med feedbackL'accoglienza e il cibo sono fantastici, soprattutto gli scarpinoc di Parre e le rane fritte. Bravi, continuate così!
Devo dire che per fortuna ho prenotato qui a Ferragosto e mi sono trovato benissimo! Il cibo era genuino e abbondante, il personale molto gentile e il prezzo ottimo!! Consigliatissimo.
Locale informale, abbiamo cenato nella veranda coperta e riscaldata. Atmosfera d'altri tempi, senza troppe pretese, con tovagliette di carta. Fojade ai porcini veramente squisite, broccoletti (non surgelati e cotti al punto giusto) carpaccio di bufalo con rucola e grana, acqua, vino bianco della casa, caffe, e digestivi (liquore al bergamotto davvero delizioso) €45. Ottimo rapporto qualità prezzo. Personale disponibile e molto garbato. Davvero una bella serata. Lo consiglio e ritornerò sicuramente, devo assaggiare le paste ripiene fatte a mano che propone il menù. C'è anche la pizza.
Ottimo menù tipico bergamasco. Il locale molto alla buona ma davvero carino! Il titolare estremamente gentile ed ospitale!
Sono capitato in questo locale accogliente, da ospite, dopo una serata a TeleClusone ed è stata una piacevole scoperta. A far gli onori di casa ci pensa Tino Gibellini, chef patron da undici anni in questo angolo di Val Seriana, originario di Parre e ce ne accorgeremo presto) che esprime una buona capacità professionale ed ha tappezzato il locale di reperti valligiani e tante fotografie, soprattutto della sua amata Juventus. Il nostro tavolo è sera molto inoltrata) è già arricchito di meraviglie, quali un salame nostrano, due eccellenti cotechini, una Formaggella di Parre e uno Stracchino nostrano di notevole bontà. Merita una lode la Giardiniera di casa, con le verdure in un agrodolce veramente equilibrato che ne conserva la croccantezza. Specialità del posto anche il Topinambur, un tubero dalle straordinarie qualità curative, che Tino lessa e condisce in maniera semplice, proprio nel periodo migliore per gustarlo, dato che la sua stagionalità va da ottobre a fine marzo. Dopo l’assaggio generoso di salumi e formaggi, con la Giardiniera che andava via come il pane buono pure quello), accompagnando il tutto con una Bonarda dell’Oltrepo pavese, ci arriva un’abbondante porzione di “Bertù”, il raviolo cugino del Casoncello che beneficia dell’identico condimento burro, salvia e pancetta), ma presenta un impasto di farina di frumento integrale ed un ripieno esclusivamente di carne di maiale. I Bertù sono i ravioli tipici di una volta e venivano cucinati in occasione della “Festa della Madonna” di San Lorenzo di Rovetta, il 7 ottobre, istituita da Papa Pio V per festeggiare il ritorno dei Cristiani dalla battaglia di Lepanto nel 1571. Essendo di Parre, patron Tino non potrebbe far mancare tra le sue proposte gli “Scarpinocc”, ma anche i “Pizzoccheri” valtellinesi mentre, tra i secondi, buone proposte di “Manzo all’olio”, “Brasato”, “Coniglio al forno”, “Capriolo” e “Gallina ripiena”, una sventagliata di sapori locali, ma non solo, da gustare principalmente negli week-end, dove le proposte del ristorante affiancano quelle, pur interessanti, della pizzeria. Un’esperienza da provare, in un ambiente di semplice ma sincera accoglienza che, nella bella stagione, si arricchisce di un giardino esterno.